Percorso di trekking leggero attraverso la Foresta di Giazza e le radure d'alta quota verso la cima del Monte Carega

10,50 km / a piedi (+5,80 km di tratto supplementare)

MAP TOUR VIRTUALE


Descrizione itinerario

Itinerario molto noto, ma sempre affascinante in quanto permette di assaporare sia le zone di fitta foresta, sia i pascoli e le radure d'alta quota, come in verso stile alpino. Partendo da Dogana Vecchia, edificio un tempo punto di confine e di controllo, si prosegue per alcune decine di metri fino al tornante dove parte il sentiero Angelo Borghetti, percorso di turismo accessibile di circa 500 metri che raggiunge il greto del torrente Revolto. Oltrepassato il piccolo Ponte si entra in territorio trentino e il sentiero inizia a inerpicarsi a tornanti fino a raggiungere la Casa Turcato e gli Orti Forestali; tale località riveste una notevole importanza in quanto gran parte della Foresta di Giazza è rinata grazie alle specie arboree fatte nascere e crescere in questa località, poi dislocate nei diversi punti della valle di Revolto per ricostruire il bosco e consolidare i delicati versanti della valle. Lasciata la radura degli orti si prosegue verso Nord lungo il sentiero E5 e CAI 185 fino al Lago Secco, ampia piana boscosa dove verso la fine di maggio si può notare la bella fioritura di Cypripedium calceolus, orchidea meglio nota come Scarpetta di Venere. Dal Lago Secco si torna a salire sempre lungo il sentiero 185, che da qui prende rapidamente quota con strappi decisi e alcuni tratti piuttosto esposti muniti di corna metallica fissa; il tratto impegnativo termina ai prati dell'Alpe Campobrun, dove la salita si fa più dolce e le tante marmotte ci accompagnano con il loro tipico fischio di segnalazione. Arrivati agli edifici di malga, in stile trentino più che lessinico, si notano i ruderi di una casermetta militare della Prima Guerra Mondiale; proseguendo ancora per alcune centinaia di metri lungo il sentiero si raggiunge lo storico Rifugio Scalorbi, a pochi passi dal Passo della Pelagatta che domina la visuale sulle Piccole Dolomiti tra trentino e vicentino.

Dallo Scalorbi si ritorna verso valle lungo la comoda strada militare sterrata, ma per i più allenati è possibile la risalita lungo il sentiero 109 che sale al Rifugio Fraccaroli e alla cima più alta del Gruppo del Carega, la vetta omonima di ben 2259 metri. Il ritorno avviene seguendo il sentiero CAI 108B, che si ricongiunge sulla strada sterrata militare e permette la discesa verso valle. Lungo questo tratto si arriva al Passo Pertica e al rifugio omonimo, e scendendo ancora e tornando in foresta, al Rifugio Revolto e al Rifugio Boschetto, a pochi metri dal punto di partenza di Dogana Vecchia.

Informazioni tecniche

Difficoltàitinerario escursionistico con dislivello medio prevalentemente su sentieri segnalati CAI e strade sterrate tra la Foresta di Giazza e i prati pascoli di malghe d'alta quota. Periodo consigliato: giugno – ottobre (da evitare in inverno per il pericolo valanghe)

Percorribilità: a piedi

Lunghezza: 10,50 km (+5,80 km di tratto supplementare)
Tempo di percorrenza medio: 5:30 ore (+3 ore per il tratto supplementare)
Sviluppo verticale: 650m (+500 m di tratto supplementare)
Tappe dell'itinerario: Dogana Vecchia (1150m) – Orti Forestali (1217m) – Lago Secco (1260m) – Malga Campobrun (1674m) – Rifugio Scalorbi (1767m) – opzionali Rifugio Fraccaroli (2200m) e Cima Carega (2259m) – Rifugio Pertica (1522m) – Rifugio Revolto (1336m) – Rifugio Boschetto (1160m) – Dogana Vecchia (1150m).

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